DISSERVIZI
Zona Stazione, 'figlia di un Dio minore'?
Asfalto sconnesso che crea notevoli disagi agli automobilisti, parcheggi selvaggi e strade trasformate in discariche a cielo aperto

Fasano - Tempo che passa problemi che restano. Qualche tempo fa, all'amministrazione fasanese era stato evidenziato lo stato in cui si presenta il manto stradale del piazzale antistante la Stazione, dove sostano i bus: visibilmente sollevato a causa delle radici di alberi di pino, l'asfalto interessato sta diventando sempre più pericoloso sia per le auto, che strisciano il fondo del mezzo sulla strada, che per i pedoni. E non ci si spiega perché in altre zone della città i dossi causati da radici siano stati rimossi e lì non c'è stato, ancora, nessun intervento.
Eppure è sotto gli occhi di tutti quanto quell'area non sia più sicura, oltre al fatto che un simile “biglietto da visita” non rende giustizia a Fasano, che fa del turismo il suo baluardo. Infatti, quando si è in viaggio, la prima cosa che si vede di una città è proprio lo scalo ferroviario. E il nostro fa pena. Perché l'ordinaria manutenzione è inesistente: nessun decoro e abbellimento per l'unica aiuola presente e gli alberi non vengono nemmeno potati. Ma è proprio la zona nei pressi della Stazione che appare “figlia di un Dio minore”.
Infatti, è storica la recriminazione dei residenti che lamentano l'assenza della rete di distribuzione del gas naturale. Anni addietro venne effettuata una raccolta firme da presentare alle autorità competenti, ma, sino ad oggi, nulla. Anzi, qualche esponente politico, forse in vena di far battute, ha suggerito di realizzare il resto della condotta con i soldi di chi, in questo caso, richiede il servizio, che non ha nulla a che vedere con l'operazione di allacciamento che ogni residente dovrebbe effettuare per la sua abitazione a proprie spese. E per quale motivo un cittadino dovrebbe sovvenzionare, di tasca propria, i lavori per un servizio che dovrebbe essere garantito dall'ente locale perché è pubblica distribuzione, come acqua e fogna? Stranezze amministrative. Ma non è l'unica.
In via Tumigno, la strada che costeggia gli ex oleifici fasanesi, lentamente si sta trasformando in una discarica a cielo aperto. Ormai ci abbandonano di tutto: materassi, infissi, sacchi di spazzatura che vengono lacerati da randagi, che spargono immondizia ovunque, bottiglie di vetro, pneumatici. Da anni il sito è stato segnalato all'amministrazione, con la richiesta di far installare una di quelle fantomatiche videotrappole, che si dicono itineranti per la città, in modo da scovare e sanzionare gli incivili.
Ma anche in questo caso fiato sprecato: non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire. E dulcis in fundo la strada che da largo Stazione conduce a viale Stazione e contrada Lamascopone, quasi quotidianamente, è assalita da pendolari che parcheggiano indisturbati l'auto, con la diretta conseguenza di un restringimento della carreggiata a doppio senso di circolazione.
Tutto questo trasforma quella strada in un tratto davvero pericoloso, perché il rischio di un incidente frontale è altissimo, considerando sia le alte velocità con cui sfrecciano i veicoli e sia la mancanza di spazio per effettuare un'eventuale manovra, al fine di evitare l'impatto. Anche in questo caso, pur essendo a conoscenza della situazione, l'amministrazione sonnecchia.
Ma questa è storia vecchia e ci si sveglia, però, puntuali, ogni qualvolta ci sia una qualche tornata elettorale. Quindi per ricevere maggiore attenzione e vedere i problemi risolti bisognerà attendere le prossime votazioni?
Forse…
di Redazione
22/12/2019 alle 10:07:26
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